L’incontinenza urinaria (IU) è un problema più comune di quello che si pensa nelle donne: i due momenti
più delicati per il rischio di sviluppo di IU sono il POST-PARTUM e la MENOPAUSA.
Nel post-partum oltre all’IU ci può essere anche incontinenza anale/fecale (anal incontinence, AI); la
prevalenza di IU nel post-partum varia notevolmente fra i vari studi e si aggira intorno al 30%, l’AI ha una
prevalenza del 10%.
Altre disfunzioni correlate comuni nel post-partum sono:
-Preoccupazioni legate alla sfera sessuale
-Dolore
-Prolasso degli organi pelvici
In generale una percentuale che varia dal 40 al 90% (a seconda degli studi) ha dei DISTURBI legati a
DISFUNZIONI DEL PAVIMENTO PELVICO (PP) NEL 1°ANNO POST-PARTUM.
Questi disturbi peggiorano notevolmente la qualità della vita e tendono a portare chi ne soffre a ridurre
attività fisica e momenti di socialità .
La riabilitazione del pavimento pelvico nell’IU ha un’evidenza scientifica molto rilevante e rappresenta il
trattamento di prima scelta.
–COSA SAPPIAMO SULLA PREVENZIONE IN GRAVIDANZA?
Fare riabilitazione del PP nei primi mesi di gravidanza riduce la possibilità di avere IU in tarda gravidanza del
62% e del 29% di svilupparla a 3/6 mesi dal parto.
–COSA SAPPIAMO SULL’EFFICACIA DI UN PROGRAMMA DI RIABILITAZIONE DEL PP DOPO IL PARTO?
Ci sono pochi studi che analizzano questo tipo di intervento e i risultati sono contraddittori:
In uno studio è emerso che chi ha allenato la muscolatura del PP ha ridotto del 50% l’IU post partum.
In un altro studio che ha preso in considerazione pazienti con difetti all’elevatore dell’ano non c’è stata una
significativa differenza fra chi ha eseguito un programma riabilitativo e chi no.
Una revisione sistematica sull’argomento incoraggia l’esecuzione di nuovi RCT (traial clinici randomizzati)
per avere più dati su IU e AI nel post-partum.

Close up of a young woman holding a balloon to explain the diaphragm zones, core and pelvic floor. Pelvic floor exercises explained
SCOPO DELLO STUDIO
Lo scopo di questo studio è indagare gli effetti di un programma di riabilitazione del PP individualizzato e
guidato da un fisioterapista esperto sul tasso di IU e AI nel post partum, come disturbi correlati alla FORZA e
alla RESISTENZA del MUSCOLI del pavimento pelvico.
COME E’ STATO CONDOTTO LO STUDIO?
Questo studio è un RCT in cieco condotto in gruppi paralleli con rapporto di allocazione 1:1 che esamina gli
effetti del trattamento riabilitativo nel post-partum sul tasso di IU e AI nelle donne al primo parto.
Lo studio è stato condotto in Islanda da Marzo 2016 a Gennaio 2018 all’Ospedale Universitario di Reykjavik.
A tutte le donne che hanno partorito in quel periodo in quell’ospedale è stato consegnato un questionario
elettronico che indagava sui sintomi di disfunzione del pavimento pelvico, loro dovevano compilarlo e
rispedirlo a 6 settimane dal parto.
Il programma ha previsto:
ï‚· Valutazione/presa in carico a 6/13 settimane dal parto
ï‚· Trattamento: 12 sedute fino a circa 6 mesi dal parto
ï‚· Follow-up finale a circa 12 mesi dal parto
95 donne sono risultate idonee per lo studio.
Criteri di inclusione:
– Incontinenza urinaria e/o fecale post-partum
– essere generalmente sane
– età > 18 anni
– in grado di capire l’islandese
– in grado di partecipare alle sessioni di trattamento
Criteri di esclusione:
– parti gemellari
– neonato malato o feto morto
– alcune condizioni che avrebbero potuto interferire con la capacità di partecipazione delle donne
(incapacità di contrarre la muscolatura del PP, patologi neurologiche, precedenti interventi uro-ginecologici
o intestinali, disturbi cognitivi).
Tutti i partecipanti sono stati valutati prima della randomizzazione.
VALUTAZIONE
Tutte le donne hanno ricevuto istruzioni verbali su come contrarre il PP ed il fisioterapista ha controllato
con osservazione e palpazione l’effettiva contrazione. Per misurare la forza della contrazione è stato usato
un manometro sia a livello vaginale che anale.
MISURE DI OUTCOME
 OUTCOME PRIMARIO
1. Incontinenza urinaria e anale autoriferita valutata con l’Australian Pelvic Floor Questionnaire
OUTCOMES SECONDARI
2. Sintomi fastidiosi a vescica o intestino (sempre misurati tramite il questionario)
3. Forza e resistenza dei muscoli del pavimento pelvico misurati con il manometro
Una volta valutate le donne state randomizzate in due gruppi, il gruppo di intervento e il gruppo di
controllo: il gruppo di controllo ha eseguito solo la valutazione iniziale, la valutazione a 6 mesi e il follow up
senza eseguire il trattamento.
In cosa è consistito l’INTERVENTO?
L’intervento è consistito in 12 sedute di trattamento ognuna di 45-60 minuti, le partecipanti hanno eseguito
una seduta a settimana con una fisioterapista specializzata nella riabilitazione del pavimento pelvico, se una
seduta per qualche motivo è saltata, è stata recuperata prolungando il trattamento.
Le pazienti hanno avuto modo di usare il BIOFEEDBACK come facilitazione per la contrazione in un
protocollo che prevedeva 10 contrazioni quasi massimali mantenute per 7 secondi con 10 secondi di pausa
fra una e l’altra. Il biofeedback è servito anche a incoraggiare un completo rilassamento fra le contrazioni.
ESERCIZI A CASA: 10 di contrazioni quasi massimali del pavimento pelvico per 3 volte al giorno, è stato
fornito anche un diario per vedere l’effettiva aderenza al trattamento.
Il gruppo di intervento aveva 41 partecipanti iniziali ma solo 33 hanno completato il trattamento.

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COSA E’ EMERSO DA QUESTO STUDIO?
ENDPOINT (6 mesi dal parto):
Il gruppo di intervento ha ridotto significativamente la prevalenza di IU: 57% contro l’82% del gruppo di
controllo.
Non sono invece emersi effetti statisticamente significativi sull’incontinenza anale (58% vs 71%).
Per quanto riguarda gli outcomes secondari risultati significativi sono emersi sulla riduzione dei sintomi
alla vescica ma non sui sintomi intestinali.
La forza dei muscoli ha avuto un incremento significativo nel gruppo di intervento.
FOLLOW UP (12 mesi dal parto):
Non sono state rilevate significative differenze né a livello di incontinenza urinaria (76% intervento 81%
controllo), né a livello dell’incontinenza anale nel quale le percentuali erano quasi uguali (60%-62%).
Neanche a livello di sintomi vescicali e intestinali sono state rilevate differenze singnificative.
La forza dei muscoli del pavimento pelvico invece è risultata ancora migliore nel gruppo di intervento.
Soltanto il 33% delle partecipanti al gruppo di intervento ha compilato il diario e c’è stata una scarsa
aderenza agli esercizi dopo l’endpoint quindi fra i 6 e i 12 mesi.
CONCLUSIONI e CONSIDERAZIONI
–TAKE HOME MESSAGE-
Un programma riabilitativo dei muscoli del pavimento pelvico seguito da un fisioterapista riduce
l’incontinenza urinaria e il fastidio vescicale ma non l’incontinenza anale ed il fastidio intestinale.
Però nel FOLLOW-UP a 12 mesi quindi dopo 6 mesi dalla conclusione del trattamento la prevalenza dell’IU
nel gruppo di intervento si è riavvicinata a quella del gruppo di controllo; probabilmente questo è successo
perché molte donne non hanno continuato gli esercizi dopo la fine delle 12 sedute guidate. Quindi sembra
essere fondamentale lavorare sulla motivazione delle pazienti per garantire una migliore aderenza al
trattamento nel lungo periodo.
Un problema riscontrato in molti studi che mirano a verificare l’efficacia della riabilitazione del PP è che giÃ
valutare e addestrare le donne alla corretta attivazione del pavimento pelvico è di per sé da considerarsi
un intervento e questo può spiegare perché in alcuni studi le differenze sono minime fra il gruppo di
intervento e il gruppo di controllo.
Per quanto riguarda l’Incontinenza Anale probabilmente questo studio non presenta una potenza capace
di rilevare i cambiamenti perché non tutte le partecipanti presentavano questo problema.
A cura di Giuditta Mini
Fisioterapista
Collaboratore HealtHub
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