In questo articolo affronteremo i risultati di uno studio RCT a proposito dell’utilità delle tecniche neurodinamiche come metodo per il trattamento conservativo della sindrome tunnel carpale.
La sindrome del tunnel carpale è la neuropatia periferica più frequente ed è caratterizzata da disturbi sensitivi e motori locali che incidono in modo importante sulla funzione e sulle attività manuali.
L’attuale evidenza scientifica mostra risultati contrastanti sul tipo di trattamento più efficace per la sindrome del tunnel carpale. I due tipi di trattamento più studiati sono quello chirurgico e quello conservativo. Quest’ultimo viene scelto spesso come primo approccio di trattamento, per cui è importante capire quali sono le strategie migliori per la gestione conservativa di questa problematica.
Le tecniche neurodinamiche sono spesso utilizzate nel trattamento conservativo, ma la loro efficacia non è stata completamente dimostrata.
Scopo e metodi dello studio
Lo scopo dello studio RCT in analisi è quello di valutare l’efficacia di un trattamento con tecniche neurodinamiche, con la metodologia di applicazione di quest’ultime correttamente descritto e come unico trattamento, su una popolazione numerosa.
Lo studio è un trial clinico randomizzato eseguito su più cliniche, in Polonia, tra il 2017 e il 2018, su un totale di 103 pazienti, di cui 58 nel gruppo sperimentale e 45 nel gruppo controllo.
I criteri di inclusione sono stati la presenza di diagnosi di sindrome del tunnel carpale lieve o moderata, la presenza di diminuzione della velocità di conduzione del nervo (<50m/s) e/o latenza motoria aumentata (>4m/s), mentre sono stati esclusi i pazienti che avevano già ricevuto un trattamento (chirurgico, conservativo o farmacologico), pazienti con radicolopatia cervicale, diabete, patologie reumatiche, storia di trauma al polso, atrofia muscolare dell’eminenza tenar o pazienti in gravidanza.
Sono stati formati due gruppi randomizzati:
-Il gruppo sperimentale, sottoposto alle tecniche di neurodinamica
-Il gruppo controllo, che non ha ricevuto alcun trattamento.
Gli outcome principali presi in considerazione sono stati la velocità di conduzione del nervo, il dolore (valutato con la NRPS) e il Boston Carpal Tunnel Questionnaire, mentre l’outcome secondario è stata la misurazione della forza delle prese di tipo pinza e cilindrica.
All’interno del trattamento neurodinamico proposto sono state inserite tecniche di slider e tensioner con il seguente ordine:
- Mobilizzazione prossimale ad una direzione
- Mobilizzazione distale ad una direzione
- Tensionamento prossimale ad una direzione
- Tensionamento distale ad una direzione
Ciascun esercizio è stato ripetuto per 3 serie da 60’’ con recupero di 15’’ tra una serie e l’altra per due volte alla settimana come unico trattamento.
Il gruppo di controllo non ha ricevuto alcun tipo di trattamento.
Risultati
I risultati al follow-up a 10 settimane dall’inizio del trattamento mostrano un netto miglioramento del gruppo sperimentale rispetto al gruppo controllo sui vari outcome presi in considerazione:
- Aumento della velocità di conduzione sensitiva di 12.4 m/s (95% CI = 9.1–15.6)
- Riduzione della latenza motoria di 0.92m/s (95% CI=0.58–1.23)
- Riduzione della NRPS di 4.08 punti (95% CI = 3.73–4.43)
Non ci sono stati cambiamenti significativi nella forza delle prese valutate.
Limitazioni
La principale limitazione dello studio è data dal fatto che il gruppo controllo manca di un trattamento placebo.
TAKE HOME MESSAGES
- Le tecniche neurodinamiche sono efficaci nel miglioramento dei sintomi da sindrome del tunnel carpale, in particolare sul dolore e sulla velocità di conduzione del nervo.
- Il dosaggio terapeutico (frequenza, serie, ripetizioni) utilizzato all’interno di questo RCT ha mostrato una buona efficacia
A cura di Pietro Grazzini
Fisioterapista
Collaboratore HealtHub